Turismo sostenibile: 14 consigli per essere viaggiatori responsabili

di Dania
immagine dell'acqua limpida di un lago alpino circondato dalle montagne

Quello del turismo, e più in generale dei viaggi, è un settore in crescita costante. Un dato positivo per l’economia, ma anche preoccupante se si pensa alle conseguenze che tutti questi viaggi hanno sull’ambiente e sulle culture e tradizioni locali. Se amate viaggiare, avrete sicuramente notato l’impatto negativo che il turismo può avere.

Inquinamento, hotel e grandi edifici costruiti nel mezzo di quelle che un tempo erano bellissime aree naturali, spiagge disseminate di rifiuti di plastica, paesini e villaggi completamente trasformati in seguito all’arrivo di orde di turisti. Perfino la montagna sta accusando i colpi del numero sempre crescente di visitatori. Insomma, quello che tanto amiamo fare, viaggiare, contribuisce fortemente alla distruzione del nostro pianeta.

Il turismo può avere sicuramente anche dei risvolti positivi, e non mi riferisco solo al miglioramento dell’economia locale. Viaggiare ci fa conosce luoghi e culture, creando di fatto una connessione tra noi e i posti che visitiamo, ed è quella connessione che può spingerci a fare qualcosa di concreto.

Ci sono una serie di accorgimenti che possiamo adottare per ridurre al minimo l’impatto che i nostri viaggi hanno sull’ambiente, e praticare quindi un turismo sostenibile. Sono piccole scelte che a livello individuale sembrano poca cosa, ma se adottate collettivamente possono fare una grande differenza.

Questo è il motivo per cui scrivo una lista di consigli per essere viaggiatori responsabili: non per giudicare determinati tipi di viaggio, ma per dare qualche spunto. Credo davvero sia importante che ognuno di noi faccia la sua parte, in viaggio come nella vita di tutti i giorni.

Turismo sostenibile: cosa significa?

Turismo sostenibile, turismo responsabile, viaggi etici, sono facce di una stessa medaglia e sono termini che sentiamo sempre più spesso. Ma cosa significa fare turismo responsabile?

Tralasciando le definizioni un po’ noiose, vorrei cercare di descrivere il concetto in modo più pratico: essere turisti responsabili significa conoscere l’impatto che ogni nostra azione ha sui luoghi che visitiamo e sulle culture e le tradizioni dei popoli che li abitano. Vuol dire fare delle scelte consapevoli riguardo ai mezzi di trasporto che usiamo e gli alloggi in cui scegliamo di stare. Dove mangiamo e cosa compriamo, il modo in cui interagiamo con la popolazione locale e le industrie e i governi che con i nostri viaggi sosteniamo. Sono tutte scelte che possono fare una grande differenza. Si tratta quindi di essere rispettosi nei confronti di quello che ci circonda, e possibilmente di non lasciare traccia del nostro passaggio.

Se pensate che viaggiare in modo responsabile sia noioso o complicato vi sbagliate! Al contrario, seguire questi accorgimenti vi farà conoscere più a fondo il luogo e la cultura di chi lo abita, rendendo il viaggio non solo più divertente, ma anche un’esperienza che arricchisce.

immagine di un piccolo lago circondato dalle montagne

14 consigli per essere viaggiatori responsabili

Il viaggio inizia prima di partire

Per essere viaggiatori responsabili è fondamentale giocare d’anticipo e fare un po’ di ricerca prima della partenza.

Nei giorni – forse dovrei dire settimane – che precedono l’inizio del viaggio, mi piace cercare informazioni per conoscere il più possibile del posto che andrò a visitare. Se siete come me, vi sarete accorti di quanto questo renda tutta l’esperienza più piacevole.

Arrivare in una città sapendo già dove trovare una sistemazione, quali sono i mezzi pubblici disponibili e avere una lista di locali dove poter andare a mangiare fa risparmiare tempo e permette di scegliere in base ai propri valori. Al contrario, sarà più probabile che finiate nel primo grande hotel in vista e che presi dai morsi della fame entriate in uno dei numerosi Mc Donald’s o simili, magari spostandovi in taxi.

Non serve prenotare e programmare tutto, credo che i viaggi siano più belli quando si dà spazio all’improvvisazione, ma essere bene informati su cosa troveremo al nostro arrivo è fondamentale.

Ogni luogo è una scoperta

Una cosa che adoro dei viaggi è la possibilità che danno di conoscere diverse culture e fare nuove esperienze.

So che ci sono altri tipi di viaggiatori, persone che vogliono semplicemente passare qualche giorno tra divertimento e relax, posso capirlo. Ma invece di restare un’intera settimana in un villaggio All-Inclusive ascoltando musica a bordo piscina, vi consiglio di provare ad uscire ed immergervi nella cultura locale.

Esplorate l’ambiente naturale che vi circonda, visitate un museo, il mercato, o prenotate un tour organizzato da persone del posto invece di affidarvi alle grandi compagnie. Corsi di cucina o di arti tradizionali, ad esempio, vengono spesso proposti da piccole associazioni: frequentandoli sosterrete la cultura e le tradizioni del luogo e non i grandi business che ne sfruttano le risorse, ed è un modo per divertirsi imparando cose nuove.

Pensateci, che senso ha fare un lungo viaggio se poi passate una settimana facendo le stesse cose che potreste fare a pochi chilometri da casa?

immagine dei resti di un'antica città tailandese

Souvenir e ricordi, ma da dove?

Calamite, sfere innevate, asciugamani e accendini, tutti uguali tra loro, dalla Thailandia al Portogallo, da Sidney ad Amsterdam, ci avete mai fatto caso? Gli oggetti che in genere compriamo come ricordo di viaggio non hanno niente di locale, sono fabbricati in Cina per poi essere spediti nei vari paesi con una stampa differente. Merci che fanno il giro del mondo e sono causa di inquinamento ed emissioni di co2.

Comprando alimenti, vestiti e oggetti tipici realmente artigianali e locali vi porterete a casa qualcosa di unico, aiuterete la comunità a tenere in vita le tradizioni e allo stesso tempo non alimenterete un commercio del tutto insostenibile.

Anche i sapori sono un’esperienza

Scoprire sapori nuovi è una delle esperienze più belle del viaggio. Sono sensazioni che ci ricorderemo e ci faranno rivivere quei momenti una volta rientrati a casa.

Scegliete ristoranti tipici, comprate prodotti nei mercati o assaggiate qualcosa dalle bancarelle da strada per scoprire gusti nuovi. Inoltre i piatti saranno cucinati con prodotti della zona: un grande aiuto per l’economia locale e per l’ambiente.

Non esiste solo l’inglese

Conoscere l’inglese ci aiuta in molte situazioni, ma per alcune frasi brevi e di uso quotidiano risulta freddo e distaccato.

Non posso dire di conoscere la lingua dei paesi che ho visitato, ma in tutti i viaggi all’estero che ho fatto ho sempre cercato di imparare qualche parola base.

“Buongiorno e buonasera”

“Arrivederci”

“Grazie e prego”

“Scusi, non capisco”

Per imparare queste parole potete usare il traduttore di Google, ma chiedere a qualcuno di insegnarvele è più divertente ed è un modo per interagire.

Provate a salutare e ringraziare usando la lingua del posto, noterete che questo piccolo sforzo ha sempre un ottimo effetto sulle persone che lo abitano!

Alloggi sostenibili: come trovarli?

Trovare un alloggio sostenibile non è facile, se per sostenibile intendiamo le strutture certificate Ecolabel. Queste strutture devono rispettare alcuni standard relativi ad energia elettrica, isolamento, prodotti usati per la pulizia e la disinfezione, non basta autodefinirsi eco-hotel per esserlo davvero.

Scegliere un piccolo b&b a gestione familiare o un albergo diffuso, evitando i grandi hotel ad alto consumo energetico, è sempre una buona idea: anche se non hanno la certificazione è un modo per sostenere i piccoli business locali e disincentivare la costruzione di grandi edifici per farne nuovi hotel.

Queste strutture le potete trovare su Booking.com ma per gli alberghi diffusi – l’opzione migliore se volete abitare qualche giorno in uno dei meravigliosi borghi italiani, a contatto con le persone del posto – vi consiglio di cercare direttamente su Google digitando “albergo diffuso” e la zona in cui volete andare.

Su Ecobnb.it  invece si possono trovare alloggi ecosostenibili e certificati e tante idee per destinazioni nella natura.

Se cercate un alloggio immerso nella natura in Friuli Venezia Giulia potreste trovare ispirazione qui

Quali mezzi di trasporto inquinano meno?

Sempre più persone prendono l’aereo per spostarsi, anche per tratte brevi, peccato che questo sia il mezzo di trasporto meno sostenibile: decollo e atterraggio sono le fasi in cui l’aereo inquina di più, e le emissioni di gas serra ad alta quota producono effetti negativi maggiori.

I treni, in particolare gli Eurostar, sarebbero i mezzi da preferire per gli spostamenti in Europa, seguiti dalle corriere tipo FlixBus e poi dall’automobile. Sono dati relativi, che variano anche in base alla lunghezza del tragitto da percorrere, e in questo interessante articolo di Wired trovate maggiori informazioni.

Usare i mezzi pubblici  nelle grandi città  è comodo ed è sempre l’opzione da preferire ma raggiungere altri luoghi con il treno può essere difficile, specie se sono zone immerse nella natura e lontane dai grandi centri urbani.

Spesso però, nelle località di montagna o all’interno dei parchi naturali, viene messo a disposizione un servizio di bus per spostarsi tra un paese e l’altro. Usando questi mezzi riduciamo traffico ed inquinamento.

Plastica usa e getta: cerchiamo un’alternativa

Bicchieri, cannucce, bottigliette, piatti usa e getta, borse e sacchetti. Tutti questi oggetti sono altamente inquinanti ed è probabile finiscano dispersi nell’ambiente anche se li buttate nell’apposito cassonetto.

Ricordatevi di portare sempre con voi la bottiglia riutilizzabile e la borsa di stoffa per gli acquisti e se fate un pic-nic evitate di usare piatti e posate usa e getta.

Se al bar vi propongono la cannuccia rifiutate, magari spiegando che lo fate perché è dannosa per l’ambiente. In questo modo magari riuscirete ad essere di buon esempio per chi vi ascolta.

I solari proteggono la nostra pelle, ma non l’ambiente

Proteggere la pelle dal sole è importante, ma se siamo al mare o al lago cosa succede quando entriamo in acqua? Alzi la mano chi non ha mai visto la chiazza di olio che si espande sulla superficie mentre cerchiamo il coraggio di bagnarci la pancia.

Alcuni componenti delle creme solari sono molto dannose per pesci, coralli e tutto l’ambiente acquatico, tanto che la Micronesia ha vietato l’uso di questi filtri UV su tutto il suo territorio, e verrà presto seguita da altri paesi.

Per limitare i danni potete usare protezioni solari ecologiche, ma tenete presente che nessuna lo è del tutto. Stare all’ombra quando il sole è troppo forte ed evitare di usarle è la migliore opzione, quando possibile. Usare magliette che proteggono dai raggi UV (tipo quelle dei surfisti) è una buona alternativa.

immagine di una persona che esce dall'acqua di un torrente
immagine di un torrente alpino

Non lasciare traccia

Mi sembra scontato dire di non abbandonare rifiuti, che si tratti di contenitori, fazzolettini o la buccia di una banana, ed evitare di portare via sabbia, conchiglie o sassi da qualsiasi luogo.

Non lascare traccia del nostro passaggio: penso che questa frase riassuma al meglio il concetto.

L’acqua è una risorsa preziosa

Viviamo in un Paese dove l’acqua è sempre a disposizione, ma non sappiamo fino a quando sarà così.

Surriscaldamento climatico e precipitazioni sempre più scarse mostrano i loro effetti anche da noi, mentre in altri luoghi avere poca acqua a disposizione è ormai la norma.

In Australia ho imparato quanto questa risorsa sia preziosa e vada preservata. Come? Fate docce brevi, chiudete sempre il rubinetto quando vi lavate i denti o lavate i piatti. Evitate di buttare a lavare gli asciugamani ogni giorno quando siete ospiti di una struttura, basterà lasciarli appesi o chiedere che non vengano cambiati.

Cercate insomma di non sprecare questa risorsa preziosa, in viaggio come a casa.

immagine di una formazione rocciosa nel deserto con un pappagallo appollaiato sopra

Gli animali non sono un’attrazione

Fare turismo sostenibile significa anche evitare qualsiasi tipo di attività che sfrutta gli animali.

Zoo, spettacoli circensi, gite in elefante, spesso anche i “santuari” che dovrebbero custodire gli animali malati sono in realtà solo un modo per attirare turisti e fare soldi.

Se gli animali non sono liberi nel loro ambiente naturale è probabile che li stiano sfruttando, non alimentate questi business.

Se vi trovate in un parco o in montagna evitate di dare da mangiare agli animali selvatici. So che la tentazione è forte, a tutti piace vederli da vicino e ci sembra un gesto amorevole nutrirli, ma farlo significa alterare il loro comportamento: diventeranno dipendenti dall’uomo e metteranno da parte la loro naturale diffidenza.

immagine di una tartaruga marina sulla spiaggia

Anche l’educazione è importante

Può sembrare scontato, ma per fare turismo responsabile è essenziale comportarsi da persone educate.

Sorridere, parlare con la gente del posto, essere gentili e trattare bene gli altri sono piccole azioni che fanno bene a noi e alle persone che ci ospitano.

Essere rispettosi significa anche indossare i vestiti adatti: nei luoghi sacri è meglio non entrare con pantaloncini corti e magliette scollate e in città è bene non andarsene in giro a torso nudo, anche se fa molto caldo.

Inoltre, se trovandovi in un posto esotico vi venisse voglia di fotografare qualcuno, ricordate di chiedere prima se è d’accordo.

Viaggiando lentamente si vede meno, ma si conosce davvero il luogo

Quando si è in viaggio è difficile resistere alla voglia di vedere il più possibile.

Un weekend in una città è spesso un tour senza sosta tra monumenti, musei, parchi ed edifici storici mentre le due settimane di vacanza estiva una corsa sfrenata: visitare più città, fare più escursioni possibili, setacciare tutta la costa per vedere ogni singola spiaggia. Così si potranno spuntare più voci nella lista delle cose da vedere, ma avremo dato a quei luoghi solo un’occhiata superficiale.

Negli ultimi anni ho scoperto che rallentando il ritmo dei viaggi si vedono meno cose, ma si conosce il luogo molto meglio.

Provate a camminare con calma in un quartiere della città solo per osservare le persone che ci vivono, senza sfrecciare tra un museo e l’altro; se un posto vi piace, fermatevi qualche giorno invece di passare alla prossima destinazione solo perché vi eravate prefissati di vederla; passate del tempo a chiacchierare con i locali.

Lo scopo dei viaggi dovrebbe essere quello di conoscere realtà diverse, non quello di vedere più posti possibili, il più velocemente possibile.

Sensibilizzare sempre più persone sul tema della sostenibilità è fondamentale per preservare il nostro pianeta. Se questo articolo ti è piaciuto condividilo, sharing is caring!

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