Cosa vedere nel Parco Nazionale della Majella, dalle valli incantate ai profondi canyon, tra eremi incastonati nella roccia, falesie e paesaggi da cartolina. I luoghi più belli da visitare, ma anche i percorsi da trekking e le attività nella natura.
Bellissimo e ancora poco conosciuto, il Parco Nazionale della Majella è uno di quei luoghi che, quando li scopri, ti chiedi come sia possibile non averne sentito parlare prima. Certo, sapevo dell’esistenza della Majella, ma non immaginavo che il Parco fosse ricco di sentieri ben tracciati e segnalati, adatti sia ai camminatori più esperti che alle famiglie con bambini; non mi aspettavo i percorsi da mountain bike e le bellissime falesie per l’arrampicata, le valli color smeraldo e le vette lunari da cui si vede, vicinissimo, il mare.
Il Parco Nazionale della Majella si trova tra le provincie di Chieti, L’Aquila e Pescara, in una parte di Abruzzo particolarmente bella e selvaggia. Il parco – che non è segnalato su Maps – comprende Caramanico Terme a nord e Pescocostanzo a sud, mentre a est si raggiunge da Fara San Martino. La zona più occidentale è verdissima, con altopiani e splendidi borghi arroccati mentre la parte est è la più aspra e rocciosa, con sentieri anche molto impegnativi che portano alle vette più alte.
Questo territorio è la meta ideale per chi ama i trekking e le attività nella natura. I paesaggi sono meravigliosi, ma non aspettatevi i servizi che si trovano in località più turistiche: non ci sono impianti di risalita e non sempre troverete un rifugio dove pranzare quando fate trekking. Il cellulare sarà quasi sempre offline e, se viaggiate in camper, non date per scontata la presenza di campeggi e aree attrezzate.
Qualcuno potrebbe percepire tutto questo come una mancanza, per me non è stato così. Ho adorato questi luoghi autentici e intatti, i panorami selvaggi; anche le persone che ho incontrato, così gentili e ospitali.
Se vi piace la montagna ma, come me, non amate le zone troppo turistiche, se vi chiedete dove fare escursioni in Abruzzo o se state pensando di visitare il Parco Nazionale della Majella e cercate idee sui percorsi da fare e i luoghi e gli eremi da vedere, siete nel posto giusto. Spero che questa guida vi sia d’ispirazione per organizzare il prossimo viaggio nella natura.
Cosa vedere nel Parco Nazionale della Majella e i percorsi da fare
L’Abbazia di San Liberatore a Majella
Iniziamo questo viaggio tra i luoghi più belli del Parco della Majella da nord. Siamo nel comune di Serramonacesca, un paesaggio di colline e fitti boschi color smeraldo, con le montagne che fanno da cornice. Se siete alla ricerca di una zona dove fare escursioni facili in Abruzzo, questa è perfetta.
Da Serramonacesca raggiungete in auto l’Abbazia di San Liberatore a Majella, una meraviglia romanica immersa nel verde di cui, nei fine settimana, è possibile visitare anche gli interni (in luglio e agosto è aperta tutti i giorni). Continuando sulla strada, poco sopra l’abbazia, c’è anche un ristorante immerso nella natura.
Le Gole dell'Alento e le tombe rupestri
Dal parco dell’Abbazia di San Liberatore a Majella parte il sentiero che attraversa le Gole dell’Alento. Il percorso lungo il fiume Alento è facile e adatto anche ai bambini, una passeggiata di circa 30 minuti tra andata e ritorno. Nei pressi dell’abbazia ci sono i cartelli che indicano la direzione da seguire; incamminatevi e dopo una breve discesa arriverete al fiume. Il percorso incontra ponticelli di legno e una fitta e verdissima vegetazione che ripara dal sole, ma anche belle pozze d’acqua e qualche piccola cascata.
Lungo il percorso vedrete le tombe rupestri, delle catacombe cristiane che sembrano risalire all’VIII-IX secolo, anche se non ci sono notizie certe sulla loro origine.


L’Abbazia di San Liberatore a Majella e le Gole dell’Alento, un percorso facile adatto anche ai bambini
L'Eremo di Sant'Onofrio di Serramonacesca
Se vi va di fare un’escursione con un po’ di dislivello potete prendere il sentiero che dalla strada, poco prima di arrivare all’Abbazia di San Liberatore, sale sulla destra per raggiungere l’Eremo di Sant’Onofrio. È una camminata di poco più di un’ora, ma se volete dimezzare i tempi potete percorrere in auto la strada che sale in direzione Castel Menardo; continuate fino a raggiungere una stradina sterrata che entra sulla sinistra, dove vedrete il cartello con le indicazioni del percorso. Prendendo il sentiero da lì, in 20 minuti raggiungerete l’eremo.

Castel Menardo
Un luogo affascinante e sicuramente da inserire tra le cose da vedere nel Parco è Castel Menardo. La leggenda dice che il castello sia stato costruito da Carlo Magno e, anche se ciò che resta sono solo i ruderi delle antiche mura, la posizione che domina la Valle dell’Alento regala una vista spettacolare.
Il sentiero per Castel Menardo parte dalla strada a pochi minuti da Serramonacesca (ci sono le indicazioni), lo vedrete inoltrarsi nel bosco sulla destra; fate attenzione perché i cartelli che indicano l’inizio del percorso sono piccoli e non c’è un grande spiazzo dove lasciare l’auto.
La camminata, in salita, è davvero breve e lungo il sentiero troverete una bella area pic nic con una fontanella. Impiegherete circa 20 minuti per arrivare in cima e, se possibile, vi consiglio di fare questa escursione nel tardo pomeriggio, quando la luce dorata del tramonto rende il paesaggio ancora più suggestivo.

Roccamorice e le falesie d'arrampicata
Roccamorice è un paesino arroccato tra le gole di due torrenti, in provincia di Pescara. È conosciuto soprattutto come punto di partenza per visitare gli eremi, ma non perdetevi una passeggiata tra i vicoli acciottolati del piccolo centro. A Roccamorice trovate anche uno dei Centri Informazioni del Parco, nel caso vi servissero info aggiornate sui percorsi.
Se decidete di visitare l’Abruzzo e vi piace l’arrampicata, non dimenticate di portare con voi corde, imbrago e scarpette. La strada che porta agli eremi si snoda ai piedi di una falesia meravigliosa, con vie attrezzate che vanno dal 4b al 8a. La prima sezione è a ridosso della strada, parcheggiate dove c’è la fontanella e raggiungete le vie in pochi passi. Per accedere alla parte superiore della falesia continuate a camminare e, una volta superate tutte le vie, guardate bene sulla sinistra; c’è un piccolo sentiero che si inerpica nel bosco e in 10 minuti porta alle vie più alte (e difficili).
Se volete raggiungere un punto panoramico, dopo aver visto gli eremi e le falesie tornate indietro e prendete la strada verso il Blockhaus (da Roccamorice sono 20 chilometri). Vi troverete sulla cima della montagna, con alle spalle le vette della Majella e davanti a voi il mare. Forse per il contrasto con la neve, che in maggio copriva totalmente le cime, ma è stato emozionante vederlo così vicino, una sorpresa inaspettata!


Roccamorice, conosciuto per le falesie d’arrampicata e come punto di partenza per visitare gli eremi
L’Eremo di San Bartolomeo
Uno degli eremi d’Abruzzo più belli, incastonato nella roccia di una falesia spettacolare. Il modo più semplice per arrivare all’Eremo di San Bartolomeo è attraverso il sentiero che parte da Roccamorice. Potete raggiungere l’eremo anche dalla Valle Giumentina, facendo una bella camminata che scoprirete continuando a leggere l’articolo.
Per arrivare all’Eremo di San Bartolomeo da Roccamorice percorrete in auto la strada in direzione Blockhaus e poi girate a destra verso gli eremi (ci sono le indicazioni). Dopo pochi minuti troverete sulla destra il ristoro Macchie di Coco e un parcheggio; il percorso che porta all’eremo di San Bartolomeo parte proprio da lì. La camminata di circa 30 minuti è facile, ma nel tratto finale dovrete percorrere una scalinata abbastanza ripida.

L’Eremo di Santo Spirito a Majella
Meno nascosto ma circondato da un panorama meraviglioso, l’Eremo di Santo Spirito a Majella è uno degli eremi da vedere assolutamente in Abruzzo. L’antica costruzione ha ormai le sembianze di una bella chiesa che si fonde con la roccia e dà su uno splendido giardino.
Ci sono due modi per raggiungere l’Eremo di Santo Spirito a Majella: potete fare la camminata di 10 chilometri (solo andata) lungo il Sentiero dello Spirito partendo dall’Eremo di San Bartolomeo oppure, dopo aver visto quest’ultimo, riprendete l’auto e continuate sulla strada che risale il Vallone di Santo Spirito. Arriverete ad un parcheggio e in pochi passi all’eremo. Se decidete di fare il sentiero, vi consiglio di procurarvi la carta dei sentieri del Parco che trovate al Centro Visite di Roccamorice.
Il Sentiero dello Spirito è un percorso di 93 chilometri totali che collega i principali eremi scelti da Celestino V, il “Papa del gran rifiuto”, per isolarsi. Il sentiero, vista la lunghezza, è adatto agli escursionisti più allenati, ma facendo le camminate verso gli eremi in giornata lo attraverserete spesso.


Per raggiungere l’Eremo di Santo Spirito a Majella si incontrano le falesie di Roccamorice, uno dei luoghi più belli per arramicare in Abruzzo
La Valle dell’Orfento
Tra i luoghi assolutamente da vedere nel Parco Nazionale della Majella spicca la Valle dell’Orfento. Un canyon spettacolare e profondo, attraversato dalle acque cristalline del fiume e immerso nel verde intenso di boschi fittissimi. Una meraviglia da non perdere, il luogo perfetto dove fare escursioni in Abruzzo, dalle più semplici ai trekking più impegnativi.
Per accedere alla Valle dell’Orfento è necessario registrarsi gratuitamente al Centro Visite di Caramanico Terme, dove troverete anche la carta dei sentieri che vi consiglio di prendere. Noi abbiamo preso quella più completa e ci è stata utilissima per orientarci tra i sentieri delle diverse zone del parco.
Al Centro Visite di Caramanico propongono 3 percorsi di diversa lunghezza e difficoltà per esplorare la valle. Noi abbiamo fatto il più lungo, un anello di 16 chilometri per 600 metri di dislivello tra ponticelli, sentieri nel bosco e un passaggio scavato nella roccia, fino a raggiungere l’Eremo di Sant’Onofrio.
Il percorso parte dal Centro Visite e risale la valle sul sentiero B2 fino al Ponte della Pietra, attraversando un passaggio attrezzato sulla roccia, non difficile ne tecnico, ma abbastanza suggestivo. Per completare l’anello, attraversato il Ponte della Pietra si prende il Sentiero dello Spirito (indicato come S) per iniziare il ritorno a Caramanico sul lato opposto del fiume. Dopo poco si incontra sulla destra la deviazione che in pochi minuti porta all’Eremo di Sant’Onofrio all’Orfento, da raggiungere più per il bellissimo panorama che per l’eremo in sé.


Il percorso lungo la Valle dell’Orfento e la vista dall’Eremo di Sant’Onofrio all’Orfento
La parte del percorso in cui si vede meglio il fiume, tra pozze di acqua cristallina e belle cascate, è quella più vicina al Ponte di Caramanico. Se fate il percorso più lungo la vedrete alla fine dell’escursione, ma potreste vederla anche facendo i percorsi più brevi. Per completare il giro più lungo noi abbiamo impiegato 5 ore, compresa la sosta per mangiare; buona parte del sentiero si snoda all’interno del bosco quindi il caldo non dovrebbe essere eccessivo, anche in piena estate.
L’Orfento è l’unico corso d’acqua perenne della Majella, bello da visitare in ogni stagione ma sicuramente il luogo perfetto da vedere in primavera, quando pozze e cascate sono più rigogliose.


La Valle Giumentina
La Valle Giumentina è un altopiano (siamo a 700 metri di altitudine) meraviglioso e ricco di storia. Sarà che l’ho visitato in una splendida giornata primaverile, quando i prati sono verdissimi e punteggiati di fiori, ma è luogo che mi è rimasto nel cuore.
Per raggiungere la Valle Giumentina si parte da Decontra, una frazione di 60 anime nel comune di Caramanico Terme. Lasciata l’auto nel piccolo parcheggio all’inizio del paese, incamminatevi sulla strada sterrata per percorrere l’Anello della Valle Giumentina, un sentiero facile e quasi del tutto pianeggiante, lungo 6 chilometri. Io l’ho percorso in senso orario, troverete i segnali all’inizio del sentiero che indicano entrambe le direzioni.
Lungo il percorso incontrerete l’Ecomuseo del Paleolitico, un bel villaggio ricostruito di capanne di pietra. All’interno di queste costruzioni sono esposti gli utensili risalenti al Paleolitico ritrovati nella valle, ma anche attrezzi della tradizione popolare e pastorale della Majella.
Le capanne, chiamate anche tholos, erano usate dai pastori come rifugio quando trascorrevano lunghi periodi lontani da casa; la Valle Giumentina è punteggiata dai resti di queste costruzioni di pietra a secco, che si incontrano spesso lungo i sentieri.


Il villaggio ricostruito di capanne di pietra dell’Ecomuseo del Paleolitico e l’interno di una capanna, con esposti oggetti della tradizione pastorale
Prima di rimettervi in cammino potrete bere qualcosa di fresco al chiosco dell’Ecomuseo, con una bella vista sull’altopiano. Ripreso il sentiero per completare l’anello, vi consiglio di fare una deviazione verso l’Eremo di San Bartolomeo, quando troverete il cartello.
A pochi minuti dal cartello raggiungerete un punto panoramico. Prima di continuare sul sentiero che scende guardate sul versante opposto della vallata e noterete l’Eremo di San Bartolomeo, incastonato nella falesia. Se non lo avete già visitato potrete raggiungerlo da qui, con una camminata di circa un’ora sul sentiero che scende, attraversa il torrente e sale sul versante opposto fino all’eremo.
Se avete già visitato l’eremo da Roccamorice, vi consiglio di fare comunque la deviazione fino al punto panoramico; da questa prospettiva si ha davvero la percezione di quanto gli eremi d’Abruzzo siano nascosti e mimetizzati nell’ambiente che li circonda.
Se cercate un’escursione facile da fare in Abruzzo, perfetta anche per i bambini, l’Anello della Valle Giumentina è quello che fa per voi. Questa zona è bellissima da visitare anche in mountain bike, con sentieri grandi e poco impegnativi che attraversano un paesaggio meraviglioso.

Pianagrande
Dalla Valle Giumentina partono diversi percorsi, assolutamente da segnare se cercate idee per fare escursioni in montagna in Abruzzo. Una camminata con un po’ più di dislivello ma comunque semplice è quella che porta a Pianagrande, da cui si ha una vista panoramica sulla Valle dell’Orfento.
Per raggiungere Pianagrande prendete il sentiero B1 che parte da Decontra, sempre sulla strada sterrata che vedrete dal piccolo parcheggio all’inizio del paese. Il percorso è ben tracciato e segnalato, impiegherete meno di 2 ore per percorrere i 750 metri di dislivello e raggiungere il punto panoramico sulla profonda Valle dell’Orfento. Se fate questa camminata in estate vi consiglio di evitare le ore più calde della giornata in quanto il sentiero è spesso esposto al sole, e di portarvi dell’acqua.
Se vi va di camminare ancora, da Pianagrande, in circa mezz’ora, potete raggiungere l’Eremo di San Giovanni all’Orfento; questo è forse il più caratteristico e nascosto di tutti gli eremi d’Abruzzo, tanto che per accedere è necessario strisciare in un passaggio molto stretto nella roccia.
Per raggiungere l’Eremo di San Giovanni, dalla sbarra che si incontra sul sentiero B1 si hanno due possibilità: prendere subito la deviazione a destra sul Sentiero dello Spirito (indicato come S) che in 40 minuti porta all’eremo oppure superare la sbarra e continuare brevemente sul B1, per poi prendere il sentiero S poco più avanti e arrivare all’eremo in 20 minuti. I due sentieri sono collegati quindi potreste scendere da una parte e risalire dall’altra.

Sant’Eufemia a Majella
A pochi chilometri da Caramanico Terme c’è un altro borgo che merita una visita: Sant’Eufemia a Majella. Da Sant’Eufemia si può fare una bella escursione ad anello sul sentiero B4, per vedere il Giardino Botanico e raggiungere il Bosco di Lama Bianca.
Il percorso è di 10 chilometri per 680 metri di dislivello, impiegherete 3-4 ore di cammino circondati dalle belle vette della Majella per completarlo. Se volete informazioni aggiornate sui sentieri potete rivolgervi al Centro Visite; si trova proprio sulla strada che attraversa il paese.
Roccacaramanico
Continuando sulla statale verso Passo San Leonardo incontrerete la strada che porta a Roccacaramanico, tappa imperdibile se siete in zona. La storia di questo borgo minuscolo posto ai piedi del Monte Morrone è davvero affascinante: dopo il completo spopolamento degli anni ’80 era rimasta una sola donna ad abitarlo, che rifiutava di lasciare la sua casa. Da paese fantasma il borgo è poi stato restaurato in perfetto stile tradizionale, diventando un vero gioiello dal fascino perso nel tempo.
Il mio consiglio è di raggiungerlo nel tardo pomeriggio e fare una passeggiata tra i vicoli e le case in pietra – non ci vorrà molto, è davvero piccolissimo – per poi gustarvi l’aperitivo (e magari anche la cena) in uno dei locali sulla piazzetta panoramica. I locali sono aperti in alta stagione e nei weekend quindi, se visitate il borgo in altri periodi, potreste trovare tutto chiuso.
Se volete programmare un’escursione in montagna, da Roccacaramanico partono i sentieri per le cime del Monte Morrone e del Monte Mileto. Se cercate un percorso meno impegnativo potreste fare la camminata sul sentiero Q8 che da Roccacaramanico vi porterà al bel Passo San Leonardo. Il percorso è lungo 3,5 chilometri (solo andata) per un dislivello di 200 metri.


Roccacaramanico, il borgo gioiello ai piedi del Monte Morrone
Passo San Leonardo
Che lo raggiungiate attraverso il sentiero da Roccacaramanico, o continuando in auto sulla strada che si snoda tra le alture del Parco, non perdete una visita a Passo San Leonardo. Questo altopiano ventoso a 1280 metri di altitudine, con prati punteggiati di fiori e cavalli liberi al pascolo mi è piaciuto moltissimo.
Noi lo abbiamo raggiunto al crepuscolo, con la luce tenue e rosata che avvolgeva le cime ancora imbiancate di neve sullo sfondo. Quando abbiamo visto il grande spiazzo deserto abbiamo capito di aver trovato il posto perfetto dove passare la notte con il van. Se viaggiate in camper o in van aggiungete Passo San Leonardo al vostro itinerario abruzzese!
Se siete alla ricerca di percorsi da trekking da fare sulla Majella o cercate idee su dove fare escursioni in Abruzzo, a Passo San Leonardo troverete diverse possibilità: oltre al sentiero Q8 che porta a Roccacaramanico, passa da qui il sentiero Q1 che porta a Pacentro o, nella direzione opposta, all’Addiaccio della Chiesa per poi continuare sul B4 per il Bosco di Lama Bianca.
Se volete raggiungere le vette più alte potreste percorrere il sentiero Q4 per la cima del Monte Mileto (camminata di circa 2 ore) oppure fare il trekking dell’Alta Via del Morrone sul sentiero Q3, più lungo ed impegnativo.
A Passo San Leonardo troverete anche un rifugio, perfetto per rifocillarvi dopo una bella camminata in montagna.


I cavalli al pascolo a Passo San Leonardo, con le cime della Majella a fare da cornice
Le Gole di San Martino e il Monastero di San Martino in Valle
Ci spostiamo nel versante orientale del Parco Nazionale della Majella, la zona più impervia e selvaggia. Siamo a Fara San Martino, il paese della pasta e delle bellissime sorgenti del Verde, ma soprattutto il punto d’accesso alle meravigliose Gole di San Martino. Le gole sono uno stretto passaggio tra le rocce, un canyon spettacolare che si raggiunge con un brevissima e facile camminata da Fara San Martino.
Il sentiero per raggiungere le Gole di San Martino parte dalle sorgenti del Verde, vicino ai pastifici. Potete lasciare l’auto lungo la strada che costeggia l’area pic nic delle sorgenti – bellissima e super attrezzata, c’è un chiosco dove potrete prendere gli arrosticini e le fontanelle dove rifornirvi di acqua – oppure percorrere la strada fino ad arrivare ai parcheggi a ridosso del sentiero. Tenete presente che questo luogo è tanto frequentato nel weekend, di domenica potreste trovare l’area pic nic davvero affollata.
Dal parcheggio salite verso la casetta dell’Info Point e continuate, oltrepassando la sbarra. Camminate per circa 10 minuti fino a raggiungere il punto dove il canyon sembra finire, riducendosi ad uno stretto passaggio tra le rocce sinuose. Superato questo passaggio il panorama si apre su uno splendido vallone e sui resti del Monastero di San Martino in Valle, ai piedi di una falesia imponente.
All’Info Point del Parco, che trovate all’inizio del sentiero, è possibile prenotare una visita guidata; anche se la camminata è semplice e non avrete bisogno di guide per farla, è interessante per conoscere la storia del monastero e le origini di questo bellissimo canyon.


Dalle Gole di San Martino parte il sentiero H1 che porta alla vetta più alta della Majella, il Monte Amaro (2793 m); il percorso è di 14 chilometri per un dislivello di 2300 metri, un trekking impegnativo e adatto agli escursionisti più esperti. Questa zona del parco è la più impervia, il sentiero H1 si collega a diversi sentieri che permettono di fare camminate più brevi, ma comunque poco adatte a chi non ha esperienza con la montagna.
Se vi piace l’arrampicata non perdete l’occasione di farlo in un luogo tanto affascinante! Nel canyon ci sono sette settori attrezzati che vanno dal 5a al 7c, e si raggiungono facendo la breve camminata fino alle Gole di San Martino.
Questi sono i luoghi del Parco della Majella che ho visitato e che più mi sono piaciuti ma so di averne ancora tanti da vedere, soprattutto nella parte sud. Spero di tornare presto in queste zone per scoprire altre meraviglie da inserire nell’articolo, nel frattempo se avete qualche suggerimento (o qualche domanda) scriveteli nei commenti qui sotto. Se state programmando un viaggio nella regione potreste trovare qualche spunto nel mio itinerario on the road tra i luoghi più belli d’Abruzzo.